PAROLE CHIAVE PER COMPRENDERE LE SOFFERENZE CHE NON COMPRESE CI OSTACOLANO

AVVERSITÀ:

Quando la vita ci mette di fronte a prove/ostacoli per cui non si è ancora preparati ad affrontarli.

Quali ostacoli ci sono stati nella mia vita che hanno generato sofferenza ? Cosa è successo nel mio passato? Cosa è successo quando ero bambino e dunque più fragile? Avere queste informazioni è indispensabile per comprendere le ferite inferte. Non occorre che qualcuno ci faccia del male come nel caso di abusi ma che la vita ci faccia sperimentare avversità: una mamma ammalata, depressa, un genitore che si separa o muore ,un cambiamento di condizione economica, oppure muore una figura di accudimento in genere un nonno ecc.

Ciò che ci succede da bambini, quando il cervello non si è ancora sviluppato, ci segna profondamente, ci facciamo convinzioni su di noi, sugli altri e sul mondo. Convinzioni spesso errate che diventano autosabotanti, dunque ostacoli al raggiungimento di obiettivi sani e piacevoli di vita.


ANSIA:
Uno stato di disagio che invade tutta la persona, una sofferenza senza indicazioni.

In realtà il termine più preciso è ANGOSCIA.
È un segnale importante che dice che occorre fare dei cambiamenti di vita e che non bastano gli psicofarmaci.


ATTACCO DI PANICO:

Spesso confuso con forte ansia è la sensazione bruttissima di dover morire, accompagnato da vertigini, tachicardia, sudorazione etc, ha radici in traumi, in responsabilità eccessive e nel perfezionismo.


BRUXISMO:
Digrignare i denti di notte, ovvero la rabbia repressa di giorno si libera di notte, imparare dunque a utilizzare bene quella energia chiamata rabbia.


CONVINZIONI:

Sono sbagliato, sono cattivo, sono inadeguato, sono sotto attacco, sono adeguato, sono in sintonia con la vita, producono emozioni disfunzionali o sane e risposte corporee di tensione o rilassatezza.



DISAGI:
Nel quotidiano, ad esempio la difficoltà a parlare in pubblico.

Carolina è agitata assai quando deve preparare una conferenza.
La conferenza va sempre bene poi, ma ogni volta si ripresenta.
Sentirsi gli occhi addosso è da riferirsi a una “sgridata”davanti a tutti da bambina.
Trovato e ricordato l'episodio che nella memoria è registrato come disturbante e una volta liberatolo da convinzioni negative, emozioni e vissuti corporei fa scomparire il disagio.


FERITE:

Le più comuni sono umiliazione e abbandono.


GIOIA:

Molte persone che incontrato temevano di provarla, di viverla perché erano convinte che sarebbe arrivato qualcosa di brutto, la contentezza è la miglior forma di energia che abbiamo a disposizione.


PARTNER, FIDANZATI:

“ho un'abilità incredibile a scegliere le persone sbagliate”, dice Lorella.
A questo si può rimediare con del lavoro su di sé.


PAURA:

È una risposta adattiva funzionale alla sopravvivenza, quando avvertiamo pericolo è energia utile per scappare, a non confondere con l'ansia.


PERDITA DI PERSONE CARE:

La perdita di persone care con cui si sono creati legami affettivi, crea un dolore profondo che ha bisogno di supporto per essere rielaborato.


RABBIA (gestione della ...):

Carlotta quando litiga col fidanzato rompe oggetti, Ernesto alza la voce quando è irritato. Un percorso mirato può aiutare a usare bene questa forma di energia.


RISORSE:

Per superare situazioni difficili, traumatiche attiviamo risorse di sopravvivenza, qualche volta diventano talenti, occorre trasformarli in risorse creative, utili al vivere meglio.