IL CONTRIBUTO DELLA PSICOTERAPIA ALLA SOFFERENZA UMANA

Per poter argomentare sul contributo della psicoterapia alla sofferenza umana è indispensabile un breve confronto con altre due modalità che contribuiscono a lenire la sofferenza umana:

1-l’intervento del medico 2-l’ intervento del chirurgo:

1-l’intervento del medico: le competenze del medico sono le conoscenze sviluppate lungo il corso dei secoli da uomini che hanno cercato soluzioni per guarire altri.Un esempio su tutti la scoperta della penicillina di A.Fleming portata dagli americani a produzione in serie per curare i feriti nella seconda guerra mondiale.

Il medico attraverso i sintomi ed eventuali indagini strumentali emette diagnosi a cui è legato un rimedio. Il ciclo è ad esempio: diagnosi di polmonite, prescrizione antibiotico, seguire il decorso, validare il buon esito.


Così i medici e antibiotici hanno salvato e salveranno milioni di persone.

Il tempo della relazione medico/paziente è funzionale al compito.


2-l’intervento del chirurgo:

Grazie a un paziente lavoro di mappatura del corpo umano, sezionando cadaveri, (anche quando era proibito farlo) il chirurgo ha una più che completa conoscenza del corpo umano.Dai sintomi sa riconoscere cosa li causa e come intervenire supportato da indagini strumentali e sul tavolo operatorio da tecnologie operative (ad esempio microcamere etc) taglia, asporta, mette, ricuce prepara e segue il decorso operatorio, validando il buon esito. Un esempio è l’asportazione dei calcoli alla cistifellea

Il tempo della relazione chirurgo /paziente è funzionale al compito.


Così i chirurghi, con “ferri “e tecnologie hanno salvato e salveranno milioni di persone.

La sofferenza di cui si occupa lo psicoterapeuta è legata a:

- eventi dolorosi della vita che avvengono da bambini (perdita dei genitori, dei fratelli o di figure parentali significative.) Sono Traumi veri e propri.

- convivere a lungo con persone malate.

- trascuratezza delle figure che dovrebbe prestare le necessarie cure al bambino - centrale la figura materna e il suo modo di relazionarsi al bambino che crea un modus operandi della mente che imprime tutta la esistenza.

- ignoranza o presunzione ideologica nel voler educare il bambino (senza preparazione alcuna) che diventa teatro di aspettative proprie imposte (ad esempio:imporre prove crudeli ai figli perché diventino forti) o nell’essere assenti qualitativamente nella relazione.

- cattiveria o malvagità degli adulti sotto forma di abusi fisici, abusi sessuali.

Quando detto sopra detto è ormai documentato da ampie ricerche su scala mondiale e dalla clinica di ogni terapeuta.


Un piccolo esempio osservato per strada. Una mamma visibilmente arrabbiata con un bambino di circa 6/7 anni che gli sta addosso e piagnucola. A un certo punto la mamma dice “io questo bambino lo vendo, lo vendo “il bambino si metteva davanti alla mamma urlando disperato”nooooo” noooo”. La paura provata da quel bambino e il conseguente aumento di cortisolo hanno inciso nel cervello del bambino quell’evento in un area non adattiva. Quell'evento sarà ricordato come doloroso, disturbante; un trauma appunto e potrà essere la causa di blocchi esistenziali e di malattie.


E’ la grande intuizione di Sigmund Freud espressa sinteticamente con “il bambino è il padre dell'uomo “

Ampie ricerche mostrano come il bambino dopo pochi istanti dalla nascita ha capacità innate di:

  • Amore

  • Empatia

  • Senso di responsabilità

  • Altruismo

Spesso rovinate da adulti vicino a lui.

Quello di cui il bambino ha bisogno è solamente di adulti affidabili.

Il bambino cerca di tenere buoni rapporti con gli adulti, se gli adulti sono cattivi con lui pensa di essere cattivo lui etc.


Come funziona la psicoterapia o terapia diretta alla psiche?

La condizione base è che la persona che soffre voglia farsi aiutare. Sembra banale ma non lo è.

Chi abbandona la terapia a volte lo fa per non cambiare, per non abbandonare vantaggi acquisiti dallo star male.


Lo psicoterapeuta lavora unicamente con la relazione (a volte è necessario il supporto farmacologico) allo scopo di rimuovere i blocchi perché colui che soffre possa raggiungere obiettivi sani e piacevoli di vita:

  • Avere buone relazioni con altri

  • Avere una buona relazione affettiva

  • Riuscire in quello che si fa (attività di lavoro e non)

  • Rimanere in buona forma fisica

Il ritmo della psicoterapia è di 50 minuti a settimana.

L’esito è diviso al 50% fra paziente/cliente e psicoterapeuta è co-costruito.

La mia prassi terapeutica è ispirata dall’accogliere la sofferenza, dal comprenderla emotivamente e dal identificare convinzioni auto sabotanti e dall'aiutare colui che soffre (paziente) a rimuoverle.


Il sogno è di grande aiuto.

Inoltre lavoro con le memorie traumatiche attraverso il recupero di emozioni positive con Emdr, ipnosi per la desensibilizzazione.